Gli NFT (Non Fungible Token) sono crollati! Dopo una rapida ascesa, delle famose Opere Digitali, sembra che la bolla sia scoppiata con una conseguente distruzione di sogni di gloria con ribassi di oltre il 90%. Un disastro per i fan della Blockchain!
Artprice ha condotto un’indagine, e si evince che il fatturato complessivo degli NFT (Non Fungible Token) in asta è passato dai 232 milioni di dollari nel 2021 a 13 milioni di dollari. Imbarazzante, tanto che secondo il Wall Street Journal gli 1,9 miliardi di dollari totalizzati nel 2021 sono diventati a distanza di dodici mesi 205 milioni.
Beeple, The First 5000 Days e 69,3 milioni di dollari
Sono passati appena due anni (era l’11 marzo 2021) da quando Mike Winkelmann, in arte Beeple, sconosciuto pubblicitario americano, ha dato avvio a questo mercato oscuro vendendo da Christie’s Everydays: The First 5000 Days (ricordate il collage in formato jpeg) per la cifra di 69,3 milioni di dollari, tengo a sottolineare che è il terzo prezzo più alto di sempre per un artista vivente dopo Jeff Koons e David Hockney.
Un’opera di una banalità imbarazzante, ma la sua particolarità non è certo questa, bensì la sua tecnologia un bene immateriale crittografico (Blockchain) a cui vengono riconosciuti unicità e autenticità. Vignesh Sundaresan, proprietario di Metapurse (il più importante fondo specializzato in arte digitale) dopo essersi aggiudicato l’opera ha dichiarato:
«Sono proprietario di un’opera che ha fatto la storia, destinata a valere presto un miliardo»
Cosa sta succedendo agli NFT (Non Fungible Token)?
A quanto pare il mercato degli NFT (Non Fungible Token) è in ginocchio, sembra che il 79% delle collezioni sono rimaste invendute e c’è una sovrabbondanza di offerta rispetto alla domanda.
Bored Ape di Madonna crolla dell’89%
Questo non dovrebbe certo farci meravigliare. Il pezzo di Bored Ape di Madonna da 470 mila dollari è sceso a circa 50 mila, un calo dell’89%. I lavori della nota collezione CryptoPunks creati da Larva Labs vengono venduti per circa 70 mila dollari. Alcuni mesi fa li vedevano superare i 300 mila dollari.
Questa situazione sembra dare ragione a chi non aveva molta fiducia negli NFT (Non Fungible Token), considerandoli solo una bolla speculativa destinata a sgonfiarsi rapidamente. Il mercato dell’arte, nel 2022, è stato coinvolto in uno dei più clamorosi flop della sua storia.
Quali sono le cause del flop degli NFT
Le cause sembrano essere molte, fra queste l’aver scambiato un sistema tecnologico con uno pseudo movimento artistico. Ma non è solo questo, un altro equivoco è stato causato dal forte legame fra gli NFT e l’andamento delle criptovalute. Nel 2022 hanno perso quasi due terzi del loro valore e il fallimento di Ftx, la piattaforma di criptovalute, ha coinvolto oltre un milione d’investitori).
NFT comprati con i soldi del “Monopoli”
Giacomo Nicolella Maschietti, specializzato nel mercato dell’arte digitale, spiega «Gli NFT venivano acquistati con i soldi del Monopoli e appariva quanto mai agevole speculare quando la cifra spesa in partenza era insignificante».
Altro elemento non trascurabile è che gli NFT (Non Fungible Token) hanno promesso l’unicità, ma attraverso algoritmi generativi, sono stati prodotti un numero infinito di opere: solo i Cryptopunks sono 10 mila.
Una novità strumentalizzata con la gran maestria di un sofisticato marketing e da un’abile speculazione che ha poco a che fare con l’arte e con l’innovazione artistica, ed è ben lontana da un nuovo movimento estetico.