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Joan Miró e la sua esperienza a Parigi

Joan Miró, nato a Barcellona nel 1893, è cresciuto in un ambiente artistico e ha rapidamente sviluppato un’audace prospettiva creativa. La sua carriera è stata segnata da una continua sperimentazione, che lo ha portato a spaziare tra la pittura, la scultura e la ceramica. Questa versatilità gli ha permesso di creare opere che sfidavano le convenzioni artistiche e si inserivano perfettamente nel contesto del movimento surrealista.

Lo stile di Joan Miró

Lo stile unico di Joan Miró è caratterizzato da forme organiche, colori vivaci e un’estetica che sembra emergere da un mondo di sogno. Le sue opere spesso catturano l’essenza della psiche umana, con figure semplificate che evocano emozioni profonde e pensieri nascosti. Questa connessione con l’inconscio ha reso le sue opere irresistibilmente affascinanti e misteriosamente suggestive.

L’esperienza a Parigi

“Questa Parigi mi ha sconvolto completamente. Positivamente, mi sento baciato, come sulla carne cruda, da tutta questa dolcezza”

Joan Miró

Joan Miró si è recato per la prima volta a Parigi nel febbraio del 1920.
La scena artistica parigina lo travolse!
Qui conobbe Picasso e soprattuto Klee, che fu una vera rivelazione:

“Klee mi ha permesso di vedere che un singolo punto o una spirale potevano formare il soggetto di un dipinto, come un volto, un paesaggio o un monumento”.

Joan Miró

Il cacciatore (o Paesaggio catalano, 1924, MoMA) segna il primo passo in questa nuova direzione. L’opera può sembrare astratta ma ad uno sguardo attento rivela un paesaggio popolato da un ricco assortimento di figure umane e animali e forme naturali.

Joan Miró, Il Cacciatore o Paesaggio catalano

Il cacciatore, in piedi sul lato sinistro della composizione, ha un corpo stilizzato, braccia costituite da una curva e per testa un triangolo.
Una pipa sporge a destra dei suoi folti baffi mentre dall’altro lato il suo cuore fluttua vicino al suo petto. In una mano tiene un coniglio appena ucciso, nell’altra una pistola ancora fumante. La figura del cacciatore appare in molte delle sue altre opere ed impersona lo stesso artista.

Il paesaggio di Joan Miró

Il paesaggio di Joan Miró evoca la vita nella fattoria della sua famiglia a Montroig, in Catalogna. Una regione politicamente autonoma vicino al confine della Spagna con la Francia, la Catalogna mantiene il proprio parlamento, lingua, storia e cultura.

Il nazionalismo catalano è stato oggetto di dibattito per più di un secolo. Forse accennando a questa controversa storia, Miró raffigura sullo sfondo le bandiere francese, catalana e spagnola. In primo piano scrive la parola “sard”, abbreviazione di “Sardana”, il ballo nazionale della Catalogna. Questa parola troncata fa anche riferimento alle lettere e alle parole frammentate della poesia dadaista e surrealista da cui è stato influenzato.

L’amore per la sua terra sarà sempre vivo in lui ma ormai Parigi lo aveva travolto:

“Sono riuscito a fuggire dalla natura assoluta, e i miei paesaggi non hanno più nulla in comune con la realtà esterna….”

Joan Miró
Categories: Artisti
Alice Meini: Dopo la aurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Pisa, ha lavorato come mediatore museale e operatore bibliotecario. Successivamente ha conseguito un master in Progettazione di attività e percorsi didattici per le istituzioni culturali presso lo IED di Venezia con una tesi sulla peer education nei musei. Sogna un museo partecipativo, inclusivo e accessibile in grado di favorire il coinvolgimento attivo e creativo dei visitatori. Appassionata di cinema e letteratura, ama -anche troppo- le citazioni…pertanto ha deciso di chiudere questa bio con le parole di Enzo Mari: “tutti dovrebbero progettare…è l’unico modo per non essere progettati”.

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