Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo. Una tela che è diventata un’icona. Rappresenta le rivendicazioni di una classe di lavoratori di fine Ottocento. Per realizzare questo dipinto l’artista ha impiegato molti anni. Con il risultato di tante modifiche stilistiche. Il titolo iniziale dell’opera era gli Ambasciatori della fame.
Il Quarto Stato nella Realtà
Il titolo deriva da una protesta organizzata da alcuni operai stanchi, a cui Pellizza da Volpedo assistette.
Erano stanchi del lavoro troppo duro e di esser pagati una miseria. Quell’evento lo colpì fin da subito: la rabbia, il dinamismo ed i movimenti decisi dei personaggi gli entrarono immediatamente nella mente, e proprio quell’istante sarebbe divenuto il protagonista del suo capolavoro. Andando avanti nel tempo, la tela e la storia sono state modificate. Con quest’opera l’artista vuole celebrare la vittoria della classe operaia.
Quali sono i dettagli della composizione?
Ci sono 3 personaggi principali: 2 uomini ed una donna con un bambino in braccio
Ne Il Quarto Stato avete notato che la donna è scalza? Il suo braccio è teso verso il basso. Con questo gesto sta incitando la folla dietro sé a seguirla. Questo movimento si ripercuote sulla sua gonna. Sapete chi è questo personaggio? Teresa Bidone, moglie di Pellizza da Volpedo, che morì nel 1907, dopo la nascita di Pietro.
L’uomo al centro, che Giuseppe lo ha definito un uomo fiero, intelligente, per questo personaggio si ispirò all’ amico Giovanni Gatti, il farmacista di Volpedo. Cammina tranquillamente guidando il corteo, con una mano regge la cinta dei pantaloni e con l’altra sorregge la giacca sulla spalla.
E l’uomo a sinistra? Ha un’espressione pensierosa, difficile conoscerne il motivo. Spostando l’attenzione sul grande gruppo in secondo piano, occupano tutto lo spazio dell’opera, e tutti guardano ovunque, il loro atteggiamento è naturale, e non sono lì per caso e non si sono neanche persi! Molti dei personaggi sono amici del pittore e sono di Volpedo, proprio come lui!
Il Quarto Stato: simbolo di resistenza sociale che resta ancora vivo oggi
Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo è molto più di un semplice dipinto: rappresenta un’opera di grande valore storico e sociologico, che racconta con pennellate fredde ma decise la lotta degli operai e delle masse popolari per i propri diritti e per la giustizia sociale. Grazie alla tecnica divisionista di Pellizza, Il Quarto Stato ci regala un’esperienza visiva unica, che ci riporta indietro nel tempo e ci fa rivivere le passioni e le speranze che animavano gli animi dei lavoratori italiani di un secolo fa. Il dipinto è un inno alla resistenza e al coraggio dei più deboli, ed è stato un vero e proprio faro per tutta l’arte sociale e politica successiva. La sua portata simbolica è ancora viva oggi, e continua a essere una fonte di ispirazione per chiunque lotti per un mondo più giusto e solidale.