Gustave Moreau, padre dei Simbolisti, dipinge una versione erotica e visionaria di uno dei miti più noti dell’antica Grecia: Edipo e l’enigma della Sfinge.
Nell’Edipo e l’enigma della Sfinge di Moreau il leggendario Edipo affronta la malvagia Sfinge che tormenta con un indovinello i viaggiatori che volevano accedere alla città di Tebe: “quale creatura cammina su quattro zampe al mattino, su due gambe a mezzogiorno e su tre gambe la sera?”.
Come lasciano intuire i resti dei cadaveri ai piedi di Edipo, capiamo che la Sfinge non scherza…
Gustave Moreau: la Sfinge e la risposta di Edipo
Nell’opera di Gustave Moreau, la Sfinge si posa sicura sul petto dell’eroe e gli pone il quesito. Lo scaltro giovane però sa che la risposta è l’uomo, poiché da bambino gattona, da adulto cammina su due gambe ed in vecchiaia usa un bastone.
La Sfinge incredula lo guarda spaventata: non le resta che gettarsi nel vuoto, oppure, secondo alcune versioni, divorare se stessa.
Edipo ne esce dunque vittorioso da questo scontro, simbolo dell’eterna lotta tra il bene e il male, tra spirito e materia.
Gustave Moreau (1826-1898) affronta il mito antico in chiave simbolista raffigurando un soggetto classico, tipico dell’arte accademica, contaminandolo però con significati arcani e simbolici.
La corona della Sfinge
L’elemento più discusso dagli studiosi nell’opera di Gustave Moreau è la corona che orna la testa della Sfinge, che secondo Edouard Schuré (uno tra i principali divulgatori del Simbolismo) andrebbe interpretata come simbolo tradizionale della vittoria della Natura sull’Uomo.
Edipo, però, grazie al suo ingegno e al suo coraggio ribalta la situazione e ne esce vincitore.
In realtà questo episodio segna la fine di Edipo, che si guadagna il trono di Tebe e sposa Giocasta, ignaro però che questa sia in verità sua madre, macchiandosi così d’incesto.
Ma questa tragedia non interessa a Moreau, che nella sua opera vuole cogliere l’incanto e il mistero del mito.
La Sfinge e la Natura
La Sfinge simboleggia la Natura, ma anche l’eterna fascinazione quasi diabolica della Donna sull’Uomo; l’enigma antico non sarebbe dunque soltanto un indovinello ma il mistero stesso che lega il maschile e il femminile.
Edipo e l’enigma della Sfinge di Moreau, esposta al Salon nel 1864 a Parigi, segna l’inizio della fortuna dell’artista, che dimostra le sue doti visionarie anticipando conclusioni che verranno teorizzate dai simbolisti propriamente detti, a partire dalla metà circa degli anni Ottanta dell’Ottocento.