In memoria delle vittime delle leggi razziali, l’artista Elena Cologni ha progettato un’opera d’arte mozzafiato a Pisa. Si tratta di 416 placche d’ottone che saranno installate sulla facciata esterna del Polo della Memoria San Rossore 1938, dove era solita risiedere la comunità ebraica di Pisa prima che le leggi discriminatorie la colpissero.
416_SR1938: l’opera d’arte per ricordare le vittime delle leggi razziali
L’opera di Elena Cologni è solo il primo passo di una serie di interventi che riguarderanno anche il giardino del Polo didattico dell’Università di Pisa. Questi interventi comprendono gradoni in memoria dei docenti ebrei espulsi dall’Ateneo e un’installazione commemorativa degli studenti ebrei stranieri allontanati dalle loro carriere e studi a causa delle leggi razziali.
Il messaggio della memoria
L’installazione rafforza il messaggio di cui il Polo della Memoria è portatore e rinnova l’impegno della comunità di Pisa nella difesa dei valori della democrazia, della libertà e del diritto alla dignità di ogni essere umano. Il rettore di Pisa, Riccardo Zucchi, ha ringraziato il suo predecessore, il professor Paolo Mancarella, che ha fortemente voluto questo progetto.
La collaborazione dietro l’opera d’arte
L’opera d’arte commissionata dall’Università di Pisa è stata curata da Alessandro Melis e Ilaria Fruzzetti – soci dello studio Heliopolis 21 Architetti Associati – e dalla curatrice e critica di arte contemporanea, Gabi Scardi. L’intervento di Elena Cologni è stato realizzato in collaborazione con la Comunità ebraica di Pisa e con il Centro Interdipartimentale di Studi Ebraici dell’Ateneo pisano. Il progetto ha ricevuto anche il supporto di Cambridge School of Art, Anglia Ruskin University e Arts Council England.
Un progetto di valore storico e artistico
Questo progetto non solo commemora le vittime delle leggi razziali, ma è anche un esempio di come l’arte possa essere usata per celebrare la storia e la cultura di una comunità. La città di Pisa ha dimostrato il suo impegno nella difesa dei valori della democrazia, della libertà e del rispetto per ogni individuo. L’installazione di Elena Cologni è un’opera d’arte che testimonia l’importanza della memoria storica e dell’arte nella costruzione di un mondo più giusto e inclusivo.