È giusto distruggere l’arte controversa? In uno show inglese sarà il pubblico a decidere…
Secondo voi è possibile scindere l’opera d’arte dal suo esecutore?
Una questione tanto antica quanto spinosa che sembra raggiungere il suo apice massimo in questo autunno 2022.
Channel4, il canale britannico, ha infatti annunciato che entro la fine di ottobre andrà in onda uno spettacolo che tratterà il tema in maniera anticonvenzionale e totalmente irriverente, fino a raggiungere picchi di assurdità, se non follia: lo show dal titolo Jimmy Carr Destroys Art, che avrà come presentatore l’insolente comico Jimmy Carr, avrà come protagonista il pubblico in studio, il quale sarà chiamato a decidere se distruggere alcune opere di artisti controversi più o meno famosi.
Le intenzioni sembrano essere serie, infatti la casa di produzione ha acquistato, tra le molte opere un dipinto di Adolf Hitler e un vaso di Pablo Picasso che, a quanto pare potrebbero essere frantumati da Carr con degli strumenti, indiscrezioni parlano anche della presenza di un lanciafiamme.
Il direttore di Channel 4, Ian Katz, in un’intervista al Guardian ha fatto chiarezza riguardo l’idea dello spettacolo: “Ci sono sostenitori per ogni opera d’arte, incluse quelle di Hitler. Ci sarà qualcuno che discuterà non tanto per lui, quanto per il fatto che il carattere morale degli artisti non dovrebbe determinare se un’opera esista o meno”.
Channel 4 ha assunto un esperto d’arte per la scelta dell’acquisto di opere d’arte di artisti più discutibili, tra cui i lavori di Rolf Harris, l’artista che fu condannato come pedofilo, e di Eric Gill, colpevole di molestie sessuali contro le proprie figlie.
Il Budget a disposizione non è molto: l’opera di Hitler è dubbia, e il vaso di Picasso non è certo un capolavoro.
Jimmy Carr Destroys Art … e le polemiche!
Critiche e polemiche non si sono risparmiate, a quanto pare L’Holocaust Memorial Day Trust ha accusato lo spettacolo di fare di Hitler “un argomento di intrattenimento leggero”: “La questione di quanto l’arte possa essere collegata ai suoi creatori è importante, ma questo programma è semplicemente un’acrobazia che cerca l’effetto shock e non può giustificare la banalizzazione degli orrori del nazismo”, ha detto al Guardian l’Ad dell’organizzazione Olivia Marks-Woldman.
Il presentatore poco tempo fa è stato oggetto di accuse per una battuta sull’Olocausto in uno speciale in onda su Netflix.
Ancor prima di cominciare questo show sta facendo parlare di sé, in molti lo accusano di essere “come i roghi di libri dei nazisti” e di proporre un intrattenimento “malato” su temi molto seri, mentre altri hanno dichiarato che non ha mai senso distruggere un’opera, indipendentemente dall’autore.