Sono state sequestrate dai Carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio artistico nel 2019 due opere d’arte rispettivamente: Il Ritratto di giovane aristocratico attribuito a Leonardo e la «Vergine» ritenuto essere di Michelangelo.
Il valore, se fossero state originali, sfiorava i 350 milioni di euro
L’indagine è stata portata avanti dalla procura di Verona perché l’expertise sul «giovanetto» e sul disegno venne eseguita nel 2014 da Michele Ghezzo, poi le opere furono scambiate con altre appartenenti a Maurizio Andreetto e infine conferite come capitale sociale di una srl, la Cinzia Art.
Il ladro di Leonardo e Michelangelo
Ghezzo, già in una precedente indagine, era stato dichiarato incapace di partecipare al giudizio. Una vicenda ingarbugliata come per l’appunto i vari “movimenti” del ” giovanetto aristocratico”, nel quale entrano conferimenti societari, costituzione di srl e fatture comprovanti l’acquisto delle opere a un prezzo decisamente inferiore (ovvero 30mila euro).
Fu anche per questa discrepanza che il commercialista incaricato da Andreetto di costituire la società registrando come capitale sociale il dipinto del grande Leonardo da Vinci ad un certo punto rinunciò all’incarico.
Vicissitudini fosche che interessano non solo la contraffazione ma anche l’impiego di beni contraffatti in attività economiche o finanziarie. Paolo Caron che affronterà il processo a ottobre ha sempre negato di aver a che fare con le perizie redatte e, soprattutto, nega il coinvolgimento nelle operazioni di contraffazione. Noi…aspettiamo l’apertura del processo e l’esito finale nella speranza di far luce in questa vicenda.