Conoscete la tecnica del collage utilizzata da Martina Agostini, in arte Collagemachine?
La tecnica del collage, o papiers collés, risale ai primi del Novecento e consiste nella sovrapposizione di carte, fotografie, oggetti, ritagli di giornale o di rivista su un supporto di vario tipo.
Il collage di Braque e Picasso
A questa tecnica ricorsero per primi Braque e Picasso, intorno al 1912.
Picasso, che oltre alla carta si avvaleva anche di altri materiali -quali pacchetti di sigarette e scatole di fiammiferi- con questa tecnica intendeva raffigurare uno spazio che “in un momento determinato si slancia verso l’infinito in tutte le direzioni” (Apollinaire).
I Futuristi, dal canto loro, scelsero il collage come ulteriore strumento contro l’arte del passato.
Una svolta si ha con gli espressionisti John Heartfield George Grosz, che nel 1924 utilizzarono il collage (prevalentemente fotografico) come arma satirica contro Hitler e il Nazismo.
Anche Matisse utilizzava la tecnica del collage
Tra i grandi maestri che ricorsero ai papiers collés, abbiamo Henri Matisse, il quale utilizzava fogli dipinti da lui con uno strato unico di tempera a guazzo, e il surrealista Max Ernst che, mediante la “successione allucinante d’immagini contradditorie” (M. Ernst in Au-delà de la peinture) voleva scatenare le facoltà visionarie dell’osservatore.
La Pop Art non poteva certo restare indifferente a questa tecnica, pensiamo ai combines di Robert Rauschenberg.
In Italia, tra i maestri di questa tecnica abbiamo Mimmo Rotella con i suoi celebri décollage di manifesti strappati, e Enrico Accatino, che ha introdotto il termine Carte Costruite, collages realizzati con carte precedentemente preparate a tempera o acrilico.
Per scoprire le infinite possibilità espressive di questa incredibile tecnica non perdetevi la mostra di Collagamachine dal 3/03/22 ore 19.00 presso STUDIO 11 di Pietrasanta!