Pan, convinto di aver preso Siringa, stringesse
(Ovidio, Le Metamorfosi, Libro I, vv. 690 e segg.)
fra le braccia, invece di un corpo di ninfa, un ciuffo di canne,
e sospirasse, e il suo fiato passando fra canna e canna
facesse un suono leggero, che sembrava uno che piange
come, vinto dalla dolcezza di quella musica nuova
Siringa, ninfa naiade figlia della divinità fluviale Ladone e seguace di Artemide, fu una delle tante vittime della lussuria dei satiri.
Pan, dio mezzo animale e mezzo uomo, la vide sui monti e se ne innamorò all’istante. La ninfa però non volle ricambiare il suo amore e fuggì verso il fiume.
Pan la raggiunse ma prima che si potesse avventare su di lei, Siringa invocò le sue simili affinché la salvassero dalla bramosia del satiro. Venne così trasformata in canne palustri e Pan, sentendo il dolce suono prodotto da esse a contatto col vento, decise di utilizzarle per costruire il suo primo flauto.
Nel dipinto di Pieter Paul Rubens (1577-1640), “Pan e Siringa” (1617 circa) vediamo la giovane ninfa inseguita da Pan, un attimo prima della trasformazione.
Siringa, è spaventata: con una mano allontana il satiro mentre con l’altra si copre la nudità con un velo bianco, come la Venere Pudica dei Musei Capitolini dalla quale l’artista ha ripreso il gesto.
La bellezza candida e pura della giovane contrasta con la bruttezza animale del dio dal corpo scuro e nerboruto. Un aspetto, quello di Pan, poco rassicurante come le sue intenzioni, che vengono disattese in quanto anziché le carni della ninfa, le sue mani afferrano un fascio di canne.
Il trambusto generato dall’inseguimento fa fuggire alcuni volatili e altri animali che popolano le rive del fiume. Questa parte del quadro è stata realizzata da un noto collaboratore di Rubens, Jan Brueghel il Vecchio (1568-1625), esperto nella realizzazione di paesaggi.
Da notare la varietà di specie animali e vegetali resi da questo artista con estrema precisione: fiori di ninfee sparsi sul terreno, anatre, rane.
Non possiamo parlare di lieto fine: Siringa riesce a sfuggire alla violenza di Pan ma non ha scelta e resterà per tutta la vita una canna palustre. Inoltre, il satiro, in qualche modo si unisce alla ninfa, trasformando le canne nel suo nuovo strumento, il flauto o siringa.
L’amore infelice tra Siringa e Pan fu di ispirazione per la composizione per flauto “Syrinx “o “La flûte de Pan” Claude Debussy (1862-1918) del 1913.