Flavia Bucci e la sua mostra TITOLI DI CODA, aprirà Sabato 27 e Domenica 28 in via Cavour 45 B, a Carrara.
Flavia Bucci nasce nel 1990 ad Atessa, in provincia di Chieti.
Consegue a pieni voti il Diploma Accademico di II° Livello presso la Cattedra di Pittura di Gianni Dessì e Fabio Sciortino, all’Accademia di Belle Arti di Carrara. La sua ricerca artistica prende avvio nel 2012, con la sperimentazione di diversi mezzi espressivi, dalla fotografia all’installazione. La sua attenzione si rivolge verso determinate dinamiche sociali che la portano a sviluppare un proprio linguaggio stilistico, teso soprattutto alla comprensione del concetto universale di “tempo” in un parallelo continuo tra sfera quotidiana e sfera assoluta.
TITOLI DI CODA prende il nome da una delle opere in mostra: qui sarà possibile osservare la serie di lavori Trame, rappresentazioni grafiche di momenti di sospensione, di quei momenti che nel quotidiano cerchiamo di riempire in ogni modo con attività che vanno a oscurarli, il più delle volte con scelte rapide e sommarie.
In questa serie di opere, Flavia si sofferma invece proprio su questo tipo di tempo, provando a dargli una visibilità e un proprio spazio. Si tratta perciò di un corpus di lavori che indagano sulle forme del tempo inteso come unità di misura fondamentale della vita.
Le Trame
Le Trame sono le storie di ciò che nel preciso momento in cui viene immortalato è solo pensiero, non ha una reale sostanza fisica, non ha forma (non più/non ancora). Sono Trame con un lieto fine perché hanno la possibilità di trasformarsi in tutto ciò che vogliono, o hanno avuto la possibilità di essere tutto ciò che volevano.
I disegni di Flavia rappresentano perciò qualcosa che in realtà non esiste, ma nel suo status germinale mostra la possibilità di una sua concretizzazione, dando vita a un corpus di costruzioni immaginifiche di forme interrogative. I gesti sono ripetuti e ridondanti, danno forma a meccanismi che funzionano con una loro ritmica, che li rende vivi in quanto immagini di pensiero in continuo divenire.
Per l’artista atto creativo è un vero e proprio rituale attraverso il quale dare vita a nuove connessioni, dare la possibilità di cambiare punto di vista e vedere qualcosa di diverso in ciò che già esiste sotto i nostri occhi da tanto tempo. Un modo per costringerci a spostare barriere, ad allargare i confini e a pensare fuori dagli schemi.