Possono dei batteri restaurare delle opere d’arte e salvare i capolavori di Michelangelo? Certo che sì. I marmi delle Cappelle Medicee di Michelangelo Buonarroti sono tornati a splendere per merito dei batteri.
Nell’autunno del 2020 un’equipe di restauratori e biologi hanno riportato in auge le sculture dell’Aurora e del Crepuscolo realizzate da Michelangelo e conservati nella basilica di San Lorenzo a Firenze.
Per restaurare l’opera e riportare il marmo al suo originario splendore, i ricercatori hanno scelto un metodo non invasivo utilizzando dei batteri selezionati e allevati per eseguire la pulizia delle sculture.
Una soluzione che ha permesso di restaurare il gruppo scultoreo senza danneggiarlo e senza l’utilizzo di materiali tossici che, sarebbero andati ad aggredire ed alterare la patina delle sculture.
🥼 Anna Rosa Sprocati e Chiara Alisi le autrici del restauro usando i batteri
Il restauro dell’opera di Michelangelo, situata nella Sagrestia Nuova in San Lorenzo a Firenze, è stato realizzato grazie alla collaborazione di due donne.
La ricercatrice Anna Rosa Sprocati dell’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e la collega Chiara Alisi, che spiegano il motivo per il quale è stata scelta questa tecnica “naturale e sostenibile”.
🔬 Tecniche diagnostiche avanzate per l’analisi dello stato di conservazione delle superfici in pietra
Per realizzare il progetto è stato necessario un anno e mezzo. Usando tecniche diagnostiche avanzate per l’analisi dello stato di conservazione delle superfici in pietra, grazie alla collaborazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Firenze (CNR), è stata trovata la soluzione ottimale per il restauro.
Una volta individuati i batteri, più adatti al restauro dell’opera, sono stati allevati in laboratorio prima di essere utilizzati per la bio-pulitura.
🦠 I batteri restauratori di Michelangelo
Il batterio utilizzato per ripulire è chiamato Serratia ficaria SH7, che ha divorato residui organici di cinquecento anni appartenenti a un corpo in decomposizione. I resti sono quelli di Alessandro de’ Medici, assassinato nel 1537.
Il suo sarcofago ha creato molti problemi . Il cadavere non è stato eviscerato e le sostanze provenienti dal corpo in decomposizione hanno intaccato il marmo fino alla parte esterna.
🤐 Lavori eseguiti in totale segretezza
Il lavoro di restauro dell’opera di Michelangelo, da parte dei batteri, si è concluso all’inizio dell’estate del 2021. Rimasto segreto fino alla fine, come anche il New York Times riporta.
La tecnologia batterica per la pulizia di opere d’arte, in Italia è stata già applicata. Un metodo non invasivo per il restauro dell’arte e la sicurezza e salute sul lavoro per i restauratori.
Restauro bio
Un restauro consapevole e sostenibile. Speriamo diventi virale