Metti una sera a cena: un militare identifica le opere rubate.
Sono sei le opere d’arte, che grazie alle indagini dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, tornano al proprio posto.
Le opere trafugate sono tornate nella Chiesa del SS. Salvatore di Calvanico, a Salerno, grazie ad una indagine congiunta del nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli e Firenze.
L’ intuizione di un militare, che ha riconosciuto le opere, ha messo i carabinieri sulla strada delle opere perdute.
Il Furto delle Opere d’Arte
Le opere d’arte rubate nel 1976 e nel 2011, la pala d’altare Madonna del Rosario, venne asportata il 14 maggio 1976 dalla chiesa del SS. Salvatore di Calvanico; il reliquiario e l’angelo policromo erano situati nel tabernacolo della chiesa della Madonna delle Grazie di Calvanico (nel 2011).
Come sono state Ritrovate le Opere d’Arte Rubate?
Ricapitoliamo il fatto: Un militare del nucleo investigativo, esperto di arte, a cena in un ristorante fiorentino ha notato uno dei quattro dipinti rubati, ha intuito che potesse trattarsi di un frammento di un’opera di grandi dimensioni.
Sono oltre un milione e trecentomila beni da ricercare e recuperare presenti nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, i carabinieri sono stati in grado di identificare la maestosa pala d’altare da cui proveniva l’opera parziale, riuscendo così a individuare anche altri tre frammenti.
Il Proprietario del Ristorante in Buona Fede
Il proprietario del ristorante, artista e collezionista d’arte, risultato in buona fede, acquistò le opere negli anni Settanta presso la fiera antiquaria di Arezzo. La procura di Firenze, riconoscendo al ristoratore l’estraneità ai fatti, ha concesso l’autorizzazione alla restituzione, ha, inoltre, esaudito il desiderio dell’uomo di assistere alla restituzione delle opere, si è dichiarato felice di averle conservate in ottimo stato, preservandole per così tanto tempo.
Le Indagini Svolte
Due le indagini in corso, che si sono svolte parallelamente: I militari di Napoli hanno infatti recuperato il reliquiario e l’angelo, individuando 29 persone appartenenti ad un’organizzazione criminale, che ricettava beni preziosi rubati da luoghi di culto e istituti religiosi.
Le opere d’arte rubate e poi recuperate facevano parte di 55 furti compiuti sull’intero territorio nazionale da Bolzano a Catania, in prevalenza da chiese e abitazioni private.
La banda di malviventi era attiva già da numerosi anni, era ben organizzata: alcuni componenti effettuavano sopralluoghi per individuare i siti di culto non vigilati e soprattutto vulnerabili, altri si occupavano di individuare i canali illeciti di vendita, ed altri ancora avevano il compito di piazzare i pezzi rubati: dai mercati rionali per gli oggetti di minore rilevanza a trattative private nel caso di opere di notevole valore commerciale.