Yulia Tsvetkova, artista femminista, accusata nuovamente di realizzare “materiale pornografico”, sembra che ci siano degli sviluppi.
L’accusa ufficiale mossa contro l’artista russa di 27 anni, sarebbe “Creazione e pubblicazione di materiale pornografico”. Yulia ha protestato con uno sciopero della fame durato ben sette giorni, ha richiesto che il processo venga svolto con la presenza di pubblico.
La sua condanna, molto dura, prevede fino a sei anni di carcere. Non è certo la prima volta che Yulia Tsvetkova subisce certe accuse, infatti già nel 2019 è stata condannata a scontare gli arresti domiciliari.
Arte o disegni pornografici?
Nelle immagini, che sono state pubblicate sul social di The Vagina Monologues, un gruppo femminista, vengono rappresentati anche riproduzioni di genitali femminili, che come scopo hanno quello di promuovere la body positivity, niente di simile alla pornografia.
La corte, ovviamente, aveva stabilito che il processo sarebbe stato a porte chiuse, in quanto potevano essere discussi i dettagli “intimi” , ma soprattutto si sarebbero potuti esaminare i materiali “pornografici”. Yulia Tsvetkova ha dichiarato: «Chiedo che il mio processo sia aperto al pubblico, poiché le ragioni per chiuderlo sono inverosimili», sottolineando come anche altri artisti debbano subire accuse simili: «Il mio caso non è l’unico».
Yulia Tsvetkova prigioniera politica in Russia per le sue idee
Nel febbraio dello scorso anno, il Centro commemorativo dei diritti umani della Russia ha riconosciuto Tsvetkova come una prigioniera politica.
In molti sostengono l’arte di Yulia e la libertà d’espressione, tanto che lo Stedelijk Museum di Amsterdam ha dichiarato che, lo scorso ottobre ha acquistato una serie di suoi disegni.
Amnesty International, in una dichiarazione del 9 aprile, ha sostenuto che le autorità russe dovrebbero cercare di non insabbiare questi processi e garantire la piena libertà artistica e d’espressione agli artisti.